Una malattia invisibile

L’emicrania è una patologia molto diffusa e invalidante, che ha la più alta prevalenza nella fascia di età a massima produttività (adulti di età inferiore ai 50 anni).1
Le persone affette da emicrania possono non solo perdere giorni lavorativi a causa della patologia, ma anche essere meno produttive quando sono al lavoro con i sintomi dell’attacco in atto, con un impatto sulla loro attività e carriera lavorativa, e con costi economici per il datore di lavoro.1,2
Le persone che vivono con l’emicrania tendono a non parlare della loro patologia sul luogo di lavoro, per il timore che questa possa essere percepita negativamente dal datore di lavoro e colleghi o possa essere “banalizzata”.2,3 Ciò può portare alla sensazione di non essere considerati e compresi.3

È ora di cambiare

Per questi motivi è importante che avvenga al più presto un cambiamento. È importante che i datori di lavoro e le stesse persone che vivono con emicrania, prendano maggiore coscienza degli effetti invalidanti causati da questa malattia e delle soluzioni a disposizione per combatterli e per favorire lo svolgimento ottimale delle attività lavorative quotidiane.

Purtroppo, c’è ancora poca informazione sulle agevolazioni previste per coloro che soffrono di emicrania.

Tuttavia, un enorme passo avanti è stato compiuto l’8 luglio 2020 dal Senato della Repubblica Italiana.

Dopo un iter di quasi vent’anni, infatti, è stata approvata la Legge n.81/2020 che stabilisce il riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale e invalidante.4,5

Prima di questa approvazione di legge, solo alcuni enti locali regionali come Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna avevano intrapreso iniziative per affrontare il tema dell’emicrania come patologia invalidante.5 Fino a quel momento, il medico curante del paziente con cefalea redigeva una certificazione di invalidità da inviare all’INPS (legge 151/2016) che non comportava benefici economici, ma solo agevolazioni sul luogo di lavoro e la possibilità di usufruire dell’assenza retribuita in caso di malattia.5

Le agevolazioni per le persone che vivono con emicrania

È importante sapere che coloro che soffrono di emicrania possono richiedere i benefici garantiti dalla Legge 104, come la precedenza nell'avvicinamento alla sede di lavoro, permessi retribuiti e incentivi fiscali.6

Tuttavia, la procedura di richiesta può risultare complicata e lenta.6 Nonostante l’approvazione della Legge n.81/2020, i benefici e le agevolazioni per i pazienti emicranici sono rimasti arenati in un limbo legislativo a causa della mancanza di criteri di valutazione univoci a livello nazionale e dei decreti attuativi, che avrebbero permesso di inserire la cefalea primaria negli elenchi delle patologie invalidanti riconosciute dall’INPS.7
La Fondazione CIRNA Onlus con il patrocinio di Alleanza Cefalalgici e dell’European Migraine and Headache Alliance (EMHA) ha stilato un documento di consenso con l’obiettivo di definire esattamente i confini di applicazione della Legge n.81/2020, fornendo ai medici una maggiore informazione sulle agevolazioni consentite dalle normative vigenti per i pazienti emicranici e ai pazienti gli strumenti utili per conoscere le normative in vigore.8 Grazie anche al loro impegno si è giunti recentemente ad una svolta: l’8 febbraio 2023 è arrivato all’attenzione della Conferenza Stato Regioni il decreto del Ministero della Salute sull’adozione delle “Linee di indirizzo per la realizzazione dei progetti regionali finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea primaria cronica”. 9
Questo documento sblocca finanziamenti per un totale di 10 milioni di euro (per il 2023 e il 2024), necessari alle Regioni per mettere in atto azioni per la sperimentazione di metodi innovativi di presa in carico dei pazienti emicranici con “diagnosi accertata da almeno un anno effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee che ne attesti l’effetto invalidante”.9 Per questi motivi sono necessari sempre più informazione, chiarezza e uniformità sulle normative per ottenere l‘invalidità e le conseguenti agevolazioni.

Un’altra grande agevolazione per chi lavora e soffre di emicrania arriva dalla possibilità di usufruire, quando possibile, del lavoro agile.

La pandemia di Covid-19 ha accelerato e favorito su larga scala il ricorso a questa modalità di lavoro e, secondo uno studio, il lavoro agile svolto da casa, potrebbe contribuire a ridurre, nelle persone che vivono con emicrania, il ritmo lavorativo e l’esposizione a fattori di stress ambientale (quali ad esempio gli spostamenti, il traffico automobilistico, i cambiamenti meteorologici) che possono agire come trigger dell’attacco, dando loro la possibilità di gestire meglio la giornata e favorire la riduzione del burden dell’emicrania.10

Per un ambiente di lavoro consono all’emicrania

Infine, è possibile migliorare l'ambiente di lavoro per le persone che soffrono di emicrania. Programmi formativi sull'emicrania sul posto di lavoro possono aumentare la consapevolezza sulla patologia e abbattere lo stigma.1

Durante la giornata lavorativa numerosi trigger possono scatenare un attacco di emicrania, per questo un ambiente di lavoro che limiti questi stimoli diventa importante per prevenire una crisi, ma anche per aiutare chi ne soffre ad avere il tempo e le condizioni per riprendersi. Pertanto, un ambiente di lavoro inclusivo per le persone che soffrono di emicrania, illuminato da luce naturale, insonorizzato, dotato di aree prive di profumi e che consenta pause regolari, può migliorare la produttività.1
L’European Migraine & Headache Alliance (EMHA) promuove il primo Certificato di Ambiente di Lavoro a Misura di Emicrania.11 Questa nuova iniziativa è pensata per ridurre l’impatto dell’emicrania sul luogo di lavoro e premia le aziende che seguono i corsi di formazione EMHA e che si impegnano in maniera concreta a diventare inclusive per le persone che soffrono di emicrania.11

I benefici che derivano da questa iniziativa migliorano la condizione del lavoratore e si traducono in un aumento della produttività e in un miglioramento della reputazione dell’azienda, che così dimostra quanto la salute dei propri dipendenti sia importante.

Inoltre, si osserva una riduzione dei costi sanitari grazie alla limitazione dei rischi per la salute, in quanto i lavoratori sono incoraggiati a mettere in atto comportamenti più sani. Infine, ma non meno importante, tutti i dipendenti ottengono rispetto e dignità, compresi i lavoratori che vivono con l’emicrania.11

  1. Begasse de Dhaem O, Sakai F. eNeurologicalSci. 2022; 27: 100408. Published 2022 Jun 6.
  2. Shimizu T, et al. J Headache Pain. 2021; 22 (1): 29. Published 2021 Apr 21.
  3. Vilanilam GK, et al. Cureus. 2018; 10 (5): e2711. Published 2018 May 30.
  4. Gazzetta Ufficiale delle Repubblica Italiana. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2020/07/28/188/sg/pdf
  5. Corriere.it- Corriere Salute. La cefalea cronica riconosciuta come malattia sociale. Disponibile al link: https://www.anircef.it/wp-content/uploads/2020/07/cefalea-Peccarisi.pdf
  6. Emicrania, cefalea e invalidità: i diritti e le agevolazioni. Disponibile al link: https://www.pazienti.it/news-di-salute/diritti-e-agevolazioni-lavorative-per-cefalea-e-emicrania
  7. Cefalea cronica, malattia sociale per legge ma mancano i decreti attuativi. Il messaggero. Disponibile al link: https://www.ilmessaggero.it/salute/moltosalute/cefalea_cronica_parlamento_legge_decreti_attuativi_fondazione_onda-7159954.html
  8. Tassorelli C. et al. Conf. Cephalal. et Neurol. 2022; Vol. 32, N. 1: e2022002. Mattioli 1885
  9. Cefalea cronica invalidante. Arrivano le linee d’indirizzo per i progetti regionali. Quotidiano Sanità. Disponibile al link: https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=111114
  10. Delussi M, et al. Front Neurol. 2020; 11: 597881.
  11. Migraine Friendly Workplace. Disponibile al link: https://www.emhalliance.org/industry/news-migraine-friendly-workplace-stamp/