Emicrania: un ostacolo (superabile) alle relazioni sociali

L’emicrania è una delle principali cause di disabilità a livello mondiale ed influisce sulla qualità della vita e sulla capacità di partecipare in modo ottimale alle attività lavorative, familiari e agli eventi sociali.1

Oltre alle difficoltà negli impegni quotidiani, scolastici e lavorativi, per le persone che vivono con l’emicrania anche gli impegni e le relazioni sociali con familiari ed amici possono essere più difficili da gestire. L’emicrania, infatti, pesa emotivamente sulle relazioni familiari e riduce le relazioni amicali.

Emicrania in famiglia

L’emicrania può compromettere notevolmente le attività e le relazioni familiari.

Un’indagine condotta negli Stati Uniti e nel Regno Unito ha riportato che l’emicrania ha impattato le attività familiari delle persone affette nel 45% dei casi intervistati, e che il 32% di essi ha rinunciato a programmare attività familiari per il timore di doverle cancellare a causa di un attacco.2 Il 50% degli emicranici intervistati ha dichiarato che, a causa dell’emicrania, litigava più facilmente con i propri figli e con il partner, e il 36% ha affermato che sarebbe stato un partner migliore senza emicrania.2

Questi dati sono stati in parte confermati anche dai partner delle persone emicraniche, i quali hanno riportato litigi più frequenti e altri effetti negativi sulle relazioni familiari, con una generale insoddisfazione nel rapporto con il partner.2

Uno studio recente, ha valutato l’impatto dell’emicrania sulla vita familiare dal punto di vista sia della persona con emicrania che del coniuge/partner.3 Dalle risposte dei 13.064 partecipanti (tra cui 4022 coppie con coniuge emicranico, delle quali circa il 50% con figli) è emerso che l’emicrania ha compromesso notevolmente la loro vita familiare, con un impatto che era maggiore per i partecipanti emicranici che per i partner, e che aumentava all’aumentare della frequenza della cefalea.

Circa la metà dei partecipanti emicranici (tra il 48,2% e il 57,2%) ha riferito di aver ridotto le attività familiari una o più volte al mese a causa della patologia. Sia i partecipanti emicranici che i partner hanno riportato, con frequenza simile, che l’emicrania fosse causa di stress nella loro relazione, anche nei periodi tra gli attacchi.

In moltissimi casi le persone emicraniche hanno percepito la mancanza di comprensione da parte del proprio partner riguardo la gravità dei sintomi e del loro impatto.3

Sia i partecipanti affetti dalla patologia che i partner hanno espresso preoccupazioni per le conseguenze negative a lungo termine che l’emicrania potrebbe avere sull’economia familiare. Infine, è emerso che l’emicrania era causa di stress nella cura dei propri figli, anche nei giorni in cui non si presenta l’attacco, portando le persone con emicrania affermare che senza la malattia si sarebbero sentiti dei genitori migliori.3

Emicrania e vita sociale

Come per le relazioni familiari, anche le relazioni sociali con gli amici possono essere impattate negativamente dall’emicrania. Uno dei problemi principali è rappresentato dallo stigma che accompagna i pazienti emicranici e dalla possibilità che le persone che li circondano non credano al loro dolore e ne minimizzino gli effetti creando disagio.4 Uno studio internazionale che ha coinvolto 11266 persone emicraniche in 31 Paesi nel mondo ha riportato che per il 64% di esse l’emicrania ha avuto un impatto negativo sulla loro vita sociale, costringendole a rinunciare ad eventi mondani e sociali, alle attività sportive e ai loro hobby.5
Il 61% di essi ha dovuto richiedere l’aiuto di qualche familiare o amico per poter svolgere le proprie attività quotidiane, evidenziando il fatto che l’emicrania possa avere un impatto anche sulla vita delle persone vicine al paziente emicranico.5

Per migliorare questa condizione tre semplici passi possono essere d’aiuto4:

  1. Informati sulla tua condizione
  2. Informa chi ti sta intorno
  3. Sii sincero/a quando provi dolore
  1. Peters GL. Am J Manag Care. 2019; 25 (2 Suppl): S23-S34.
  2. Lipton RB, et al. Cephalalgia. 2003; 23 (6): 429-440.
  3. Buse DC, et al. Mayo Clin Proc. 2016; S0025-6196 (16) 00126-9.
  4. Helping friends and family understand migraines. NIH Medline Plus. Disponibile al link: https://magazine.medlineplus.gov/article/helping-friends-and-family-understand-migraines
  5. Martelletti P, et al. J Headache Pain. 2018; 19 (1): 115.